Aziende zootecniche bufaline: nuovi investimenti dalla regione Campania 2022

Con decreto dirigenziale n. 274 dell’11 luglio 2022, la Regione Campania ha approvato il bando dell’azione B della tipologia d’intervento 4.1.1 del Psr (Piano di sviluppo rurale).
Destinata esclusivamente alle aziende zootecniche bufaline della Campania, l’azione B è stata introdotta nell’ultima modifica (versione 10.1) del Programma per rispondere all’esigenza di un’adeguata ristrutturazione e ammodernamento delle aziende oltre che di una riorganizzazione dei processi produttivi.
L’ Amministrazione regionale intende promuovere e sostenere:
- l’affermazione di un’agricoltura forte, giovane e competitiva, propensa alla innovazione, favorendo i processi di ricambio generazionale qualificato;
- la riduzione delle debolezze strutturali delle aziende bufaline, stimolando la competitività, lo sviluppo e la migliore organizzazione della filiera produttiva nonché la realizzazione di progetti compatibili con le possibilità di spesa delle aziende; la riduzione dell’impatto ambientale dell’allevamento bufalino;
- il miglioramento del benessere animale, della biosicurezza e della qualità delle produzioni.
Il bando ha una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro e trova applicazione sul territorio regionale.
Il sostegno è concesso tramite erogazione di contributi a fondo perduto fino al 60% e fino a 1.500.000.
Ecco cosa troverai in questo articolo
Aziende zootecniche bufaline: beneficiari e requisiti
I beneficiari per gli investimenti nelle aziende zootechiche sono gli agricoltori singoli e associati che conducono imprese zootecniche bufaline, operati nella regione della Campania, in possesso di specifici requisiti, tra cui:
- aver già costituito, aggiornato e validato il fascicolo aziendale;
- essere iscritti nel registro delle imprese della Camera di Commercio competente con il codice Ateco 01;
- una dimensione economica dell’impresa, espressa in termini di Produzione standard, almeno pari a 12mila euro per le aziende ricadenti nelle macroaree C e D del Psr ed a 15mila euro per le aziende ricadenti nelle macroaree A e B.
Aziende zootecniche bufaline- investimenti realizzabili
Gli investimenti per la trasformazione e commercializzazione sono ammissibili a condizione che: le materie prime agricole da impiegare nel processo di trasformazione e commercializzazione siano prevalentemente (più del 50%) di origine aziendale; i prodotti, sia in entrata che in uscita, appartengano all’Allegato I del Tfue.
Il sostegno è concesso per investimenti realizzati su:
- miglioramenti fondiari per: la realizzazione di elementi strutturali per la gestione dei pascoli aziendali (drenaggi esclusi); la sistemazione dei terreni aziendali allo scopo di evitare i ristagni idrici e l’erosione del suolo (sono esclusi i drenaggi);
- costruzioni/ristrutturazioni di immobili produttivi (stalla, sala mungitura, paddock, fienili e depositi), con esclusione di quelli per uso abitativo;
- realizzazione di strade poderali (totalmente comprese nei limiti dell’azienda), spazi per la manovra dei mezzi agricoli, recinzioni ed altri investimenti non indicati alle voci precedenti;
- interventi sulle strutture di allevamento che contribuiscono al miglioramento del microclima, alla biosicurezza, alla razionale gestione dei reflui e alla riduzione di emissioni in atmosfera;
- aree di sosta destinate ai mezzi del personale aziendale, dei visitatori e dei fornitori;
- strutture per la disinfezione degli automezzi prima dell’accesso in azienda e in uscita;
- area destinata all’infermeria;
- spogliatoi dedicati al personale per il cambio degli indumenti, al fine di consentire l’utilizzo di abiti di uso esclusivo all’interno dell’azienda;
- strutture per la quarantena di capi di nuova introduzione o reintroduzione in azienda, per la verifica sanitaria preventiva, prima del contatto con gli animali;
- sale parto o box parto individuali, idonei alla completa ed efficace pulizia e disinfezione;
- vitellaie idonee al soddisfacimento delle esigenze di specie;
- aree per il carico degli animali morti in azienda, ubicate in posizioni tali da evitare l’ingresso dei mezzi di trasporto specifici nelle zone di allevamento;
- strutture per lo stoccaggio degli alimenti destinati agli animali allevati, atti ad evitare la contaminazione degli alimenti stessi con microrganismi patogeni, anche a causa di vettori quali ad esempio ratti o uccelli selvatici;
- costruzione/ristrutturazione di strutture per il recupero e il riutilizzo dell’acqua piovana nei cicli produttivi aziendali;
- acquisto di macchinari, attrezzature ed impianti che contribuiscono alla biosicurezza, alla razionale gestione dei reflui, alla riduzione di emissioni in atmosfera;
- costruzione e/o ristrutturazione di fabbricati per la prima lavorazione, trasformazione, commercializzazione dei prodotti dell’allevamento provenienti dall’attività aziendale, a condizione che il prodotto in uscita sia compreso tra quello dell’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue);
- acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature per le attività di produzione, prima lavorazione, trasformazione, commercializzazione (il prodotto in uscita deve sempre essere compreso nei prodotti dell’Allegato I del Tfue);
- impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, dimensionati esclusivamente in riferimento alle esigenze energetiche dei processi produttivi aziendali (massimo 1Mw);
- realizzazione/ristrutturazione di locali destinati alla vendita diretta delle produzioni aziendali e relative attrezzature;
- spese per il vano di carico isotermico o refrigerato connesso alle attività produttive dell’azienda, serbatoi per la raccolta e il trasporto di reflui zootecnici;
- investimenti immateriali: acquisizione di programmi informatici e brevetti/licenze non integrati nel funzionamento degli impianti, delle macchine e delle attrezzature;
- spese generali direttamente collegate all’operazione finanziata e necessarie per la sua preparazione o esecuzione (la percentuale di contributo per le spese generali non è calcolata sul costo degli investimenti immateriali di cui al punto precedente), entro i massimali indicati nel bando.

Aziende zootecniche bufaline - contributi ammessi
L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile.
L’importo massimo del contributo pubblico concedibile all’azienda, per l’intero periodo di programmazione, è pari a 1,5 milioni di euro. La spesa emergente dal progetto d’investimento presentato non può superare il limite posto dall’aliquota di sostegno applicabile per le caratteristiche del richiedente.
La percentuale di sostegno è pari al 50% della spesa ammessa a finanziamento. L’aliquota è maggiorata del 10% se il richiedente (titolare di ditta individuale o rappresentante legale, nel caso delle società), alla data di rilascio della domanda di sostegno sul portale Sian, ha un’età non superiore a 40 anni (41 anni non compiuti), possiede adeguate qualifiche e competenze professionali e si è insediato nell’impresa agricola in qualità di capo azienda nei 5 anni precedenti.
Aziende zootecniche bufaline - presentazione della domanda
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno sul portale Sian è fissato al 21 settembre 2022.
Aziende zootecniche bufaline - considerazioni/conclusioni
Concludiamo scrivendo che l'innovazione è l’abilità di vedere il cambiamento come un’opportunità, non una minaccia.
- IN SINTESI
- Nome: Investimenti Aziende zootecniche
- Destinatari: aziende zootecniche bufaline
- Obbiettivo: ristrutturazione, ammodernamento e riorganizzazione dei processi produttivi.
- Scadenza: 21 settembre 2022