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Nel video di oggi scopriamo il decreto Semplificazioni, un incentivo destinato ai giovani desiderosi di mandare al diavolo giacca e cravatta in favore della camicia a quadri e magari un bel cappello di paglia. Parliamo quindi del settore agricolo.

Iniziamo subito col precisare che questo decreto riguarda l’intero territorio nazionale: lo dico perché fino a poco tempo fa questa misura era ammessa solo per le aziende agricole giovanili del Mezzogiorno, ma le cose sono cambiate adesso. Questo Decreto va a modificare infatti le cosiddette “Misure in favore dello sviluppo dell’imprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale” previste dalla normativa 185/2000.

Per chi se ne ricorda, la normativa di cui parlo prevedeva che (cito testualmente):
“alle imprese subentranti nella conduzione di un’azienda agricola che presentano progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda stessa, possono essere concessi mutui agevolati per gli investimenti. I mutui sono concessi  a un tasso pari a zero. La durata massima è di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento. L’importo concedibile  non può essere superiore al 75% della spesa ammissibile.”
Per le imprese del Mezzogiorno poi queste condizioni risultavano poi ancora più vantaggiose:
nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia potevano essere concessi: 

  • un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile;
  • mutui agevolati, a un tasso pari a zero, di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile.
 

Per le iniziative nel settore della produzione agricola, il mutuo agevolato aveva una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni.
Con l’intervento del D.l. “Semplificazioni”, le condizioni destinate alle aree del Mezzogiorno vengono praticamente estese a tutto il territorio nazionale.
Che significa? Te lo ribadisco:
Per tutte le imprese agricole che succedono nella conduzione di un’altra azienda agricola viene riconosciuta la possibilità di richiedere:

  • mutui agevolati a tasso zero, nella misura del 60% della spesa ammissibile;
  • un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa.

Resta confermato che per le iniziative nel settore della produzione agricola, il mutuo agevolato ha una durata,  non superiore a quindici anni. Comprensiva del periodo di preammortamento.

Ma vediamo prima chi può beneficiare della misura, altrimenti rischiamo di confonderci le idee
Possono accedere:

  • le microimprese e piccole e medie imprese  in qualsiasi forma costituite purché risultino costituite da non piu’ di sei mesi dalla data di presentazione della domanda
  • che subentrino  nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attivita’ agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile. In alternativa, laddove fossero già subentrate, questo deve essere accaduto da non piu’ di sei mesi alla data di presentazione della domanda. L’azienda agricola rilevata, dall’altra parte, deve essere attiva da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
  • un altro punto cruciale è l’età: le imprese in questione devono essere amministrate e condotte da un giovane di eta’ compresa tra i 18 ed i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda, e per di più è necessaria la  qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto.

Nel caso sia una società a rilevare l’azienda valgono più o meno regole simili e cioè:

  • oltre la meta’ numerica dei soci e delle quote di partecipazione devono essere,
  • amministratori e  giovani imprenditori agricoli di eta’ compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto.
 

E non è finita.
Le imprese subentranti devono presentare progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda che li precede. Quindi devono portare avanti iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Quindi amici, qui devono incastrarsi un po’ di condizioni, me ne rendo conto. Ma nulla è impossibile e perciò adesso passiamo alla parte che ci interessa di più: qual è la reale opportunità per chi può partecipare?
Presto detto: intanto i progetti finanziabili possono prevedere investimenti finoa 1.500.000 euro, IVA esclusa e devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilita’ globale dell’azienda agricola, in particolare se si tratta di una riduzione dei costi di produzione o di un miglioramento/riconversione della produzione;
  • miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purche’ non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea perché quello, non ci provate!, va fatto in ogni caso;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
 

Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le spese di:
a) studio di fattibilita’, comprensivo dell’analisi di mercato;
b) opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
c) opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
d) oneri per il rilascio della concessione edilizia; 
e) allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; 
f) servizi di progettazione;
g) beni pluriennali.

Ok, io ho detto tutto quello che c’era da dire quindi adesso… contadini, vignaioli, coltivatori… fatevi sotto!

Salvatore Papa

Salvatore Papa

Esperto di Finanza Agevolata. Imprenditore \ Autore \ Business Coach. Formatore in ambito Marketing e comunicazione. Supporta startupper anche con sistema franchising.

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