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Cultura Crea 2.0: incentivi per l'industria culturale

“Cultura Crea” è un programma di incentivi atto a sostenere la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali nel settore dell’industria culturale-turistica e imprese no profit che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

La misura finanziaria, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) e gestita da Invitalia, prevede sia agevolazioni a tasso zero che contributi a fondo perduto, per sostenere e consolidare la filiera culturale delle regioni del Sud Italia, nonché i settori produttivi collegati, rafforzando la competitività delle micro, piccole e medie imprese. È inoltre previsto un premio aggiuntivo per giovani, donne e imprese con rating di legalità. Gli incentivi, concessi nell’ambito del regolamento de minimis, possono coprire fino all’80% delle spese totali, elevabili al 90% in caso di premialità. È prevista anche un’attività di tutoring per tutte le imprese che ne facciano richiesta, fino a un valore massimo di 10.000 euro.

Ecco i numeri del successo di Cultura Crea e di tutte le imprese che hanno ottenuto gli incentivi:

  • Imprese finanziate: 135;
  • Agevolazioni concesse: 21,2 mln;
  • Nuovi occupati: 323.

In virtù degli ottimi risultati ottenuti e a seguito dell’emergenza COVID, nel 2021 il bando Cultura Crea cambia e si rinnova: con il Decreto Mibact n. 576 del 10 dicembre 2020 si stabilisce la chiusura a partire dal 29 marzo 2021 del vecchio sportello “Cultura Crea”, sostituito dalla nuova versione a due sportelli:

  • Cultura Crea Plus (anch’esso chiuso per esaurimento risorse finanziarie)
  • Cultura Crea 2.0 (le cui domande si possono presentare a partire dal 26 aprile 2021)

I due nuovi bandi di Cultura Crea rientrano nell’ambito del PON Cultura e Sviluppo, il programma che prevede incentivi e agevolazioni per le cosiddette regioni “in ritardo di sviluppo” al fine di valorizzarne il patrimonio turistico e culturale.

Ecco cosa troverai in questo articolo

Cultura Crea 2.0 per l'industria culturale: a chi si rivolge

Cultura Crea 2.0 si rivolge alle micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale e creativa, inclusi i team di persone che vogliono costituire una società, e ai soggetti del terzo settore che vogliono realizzare i loro progetti di investimento nelle regioni destinatarie dell’intervento PON 2014-2020 Cultura e Sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).

Il progetto si divide in tre filoni, a seconda del target a cui si rivolge:

Titolo II per la “Creazione di Nuove Imprese nell’Industria Culturale”

  • Team di persone fisiche che vogliono costituire un’impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni;
  • Imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative.

Titolo III per lo “Sviluppo delle Imprese dell’Industria Culturale”

  • Imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative che vogliono presentare progetti di investimento nei settori dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tipici locali e aventi un legame funzionale con uno o più attrattori indicati nella normativa di riferimento.

Titolo IV per il “Sostegno ai Soggetti del Terzo Settore dell’Industria Culturale”

  • Onlus
  • Imprese sociali
  • Organizzazioni di volontariato
  • Associazioni per la promozione sociale (APS)

Cultura Crea 2.0 per l'industria culturale: come funziona

Titolo II per la “Creazione di Nuove Imprese nell’Industria Culturale”

Sono finanziabili programmi di spesa fino a 400.000 euro.

È prevista un’agevolazione complessiva pari al 80% del programma di spesa ammissibile con un contributo a fondo perduto in misura massima del 40% delle spese ammesse ed un finanziamento agevolato, a tasso a zero, anche questo in misura massima pari al 40% delle spese ammesse. 

La restituzione deve avvenire in massimo 8 anni, a cui si aggiunge un periodo di preammortamento di 1 anno. Si evidenzia che le spese di capitale circolante sono concesse a valere sul finanziamento agevolato.

Titolo III per lo “Sviluppo delle Imprese dell’Industria Culturale”

Sono finanziabili programmi di spesa fino a 500.000 euro nelle seguenti aree di intervento:

  • Servizi per la fruizione turistica e culturale;
  • Promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali;
  • Recupero e valorizzazione di produzioni tipiche locali.

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente:

  • Finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità;
  • Contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa, elevabile al 25% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.

Per le imprese che ne fanno richiesta, è disponibile anche un servizio di tutoring, fino a un valore massimo di 10.000 euro.

 

Titolo IV per il “Sostegno ai Soggetti del Terzo Settore dell’Industria Culturale”

Possono essere finanziati programmi di spesa fino a 400.000 euro.

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.

Per le imprese che ne fanno richiesta, è disponibile anche un servizio di tutoring, fino ad un valore massimo di 10.000 euro.

Cultura Crea 2.0 per l'industria culturale: cosa finanzia

È possibile finanziare spese inerenti a:

  • Impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;
  • Beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate correlate al programma di investimento da realizzare. Tali spese devono esseresupportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;
  • Opere murarie, nel limite del 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso 
  • di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato rientranti nel punto primo.

Cultura Crea 2.0 per l'industria culturale: come presentare la domanda

Per presentare domanda basta andare sul sito Invitalia, nella sezione apposita, e scaricare la modulistica relativa al bando Cultura Crea 2.0. Fra i vari adempimenti, è prevista la redazione e creazione di un Business Plan e le domande di finanziamento sono valutate, entro 60 giorni, secondo l’ordine cronologico di arrivo.

Cultura Crea 2.0 per l'industria culturale: scadenza

Trattandosi di un bando a sportello, esso chiude una volta esauriti i fondi messi a disposizione dal programma.

Cultura Crea 2.0 per l'industria culturale: conclusioni

La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo.

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