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SIMEST: Fondo 394/81 per l’internazionalizzazione delle PMI

Riapre il Fondo 394, gestito da SIMEST in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con nuove linee di finanziamento a supporto dei processi di internazionalizzazione e di transizione digitale ed ecologica delle PMI italiane. 

A differenza delle sette misure originariamente previste da SIMEST, i contributi saranno orientati a 3 sole forme di investimento:

  • Innovazione digitale e/o sostenibilità con vocazione internazionale;
  • Partecipazione, in presenza o virtuale, alle fiere/mostre internazionali, anche in Italia;
  • Sviluppo di piattaforme e-Commerce o Marketplace.

In particolare, i finanziamenti rivolti all’internazionalizzazione hanno contribuito a sostenere le imprese nella fase più critica della crisi economica causata dall’epidemia da Covid-19: lo scorso anno sono state supportate 7.600 imprese (90% PMI) per oltre 10.000 finanziamenti e per un ammontare di oltre 3 miliardi di euro.

Come riportato da un articolo de Il Sole 24 Ore dello scorso 25 novembre, le vecchie misure, come ad esempio quella legata alla patrimonializzazione, pensata per dare sostegno alla solidità patrimoniale delle aziende per accrescerne la competitività all’estero, potrebbero tornare in vigore in seguito ad un rifinanziamento nel futuro.

Nel 2022 vi sarà quindi un ritorno alle precedenti modalità operative, una volta terminati i fondi del PNRR, grazie alle risorse stanziate dall’art.12 del disegno di legge di Bilancio 2022, che ha prorogato al 2026 i finanziamenti a tasso agevolato e il contributo a fondo perduto dei bandi SIMEST.

Nello specifico le nuove disposizioni, inserite all’art. 11 dispongono che “Per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane, sono disposti i seguenti interventi:

  • la dotazione del fondo rotativo (Fondo 394/1981) di cui all’articolo 2, primo comma, del decreto-legge 28 maggio 1981, n. 251, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 1981, n. 394, è incrementata 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026;
  • la dotazione del fondo di cui all’articolo 72, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, è incrementata di 150 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, per le finalità di cui alla lettera d) del medesimo comma”.

Ecco cosa troverai in questo articolo

SIMEST, Fondo 394/81 per l’internazionalizzazione delle PMI: cos’è

Come già esposto nel precedente articolo, SIMEST, società che con SACE costituisce il polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti ha (ri)aperto, lo scorso 28 ottobre, il proprio portale per l’invio e ricezione delle domande di accesso ai finanziamenti agevolati, con una quota a fondo perduto. Esso prevede tre tipologie di finanziamento:

  • Il primo, denominato “Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI con vocazione internazionale”, è dedicato alle sole PMI italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro delle imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi. Tra i molti requisiti elencati dalla circolare di riferimento, la n. 1/PNRR/394/2021, spicca il seguente: l’impresa richiedente deve avere un fatturato estero la cui media degli ultimi due esercizi sia almeno il 20% del fatturato aziendale totale, oppure pari ad almeno il 10% del fatturato aziendale dell’ultimo bilancio depositato – qua la prova della “vocazione” all’export. Entrando nel merito, si tratta di un finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”. Il suo obiettivo è sostenere gli investimenti volti a favorire la transizione digitale (almeno il 50% del totale del finanziamento) ed ecologica delle PMI e promuoverne la competitività sui mercati esteri. Lo strumento ha una durata di 6 anni, con 2 di preammortamento, e un importo massimo finanziabile di 300.000 euro che non può comunque superare il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. La quota massima a fondo perduto avvantaggia le imprese del mezzogiorno: essa è fino al 40% per le PMI del Sud e fino al 25% per le restanti PMI.
  • Il secondo, “Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema”, vede come destinatarie le PMI italiane che abbiano depositato presso il registro delle imprese, stavolta, almeno un bilancio relativo a un esercizio completo. Si tratta di un prestito a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework” il cui obiettivo è quello di sostenere la partecipazione a un singolo evento di carattere internazionale, anche virtuale tra: fiera, mostra, missione imprenditoriale e missione di sistema, per promuovere l’attività d’impresa sui mercati esteri o in Italia, attraverso l’erogazione di un finanziamento destinato per almeno il 30% a spese digitali connesse al progetto, a meno che l’evento non sia a tema digital o ecologico. L’importo massimo del finanziamento è pari a 150.000 euro e non può comunque superare il 15% dei ricavi medi risultanti dall’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa. Il periodo di rimborso è di 4 anni, con 1 anno di preammortamento. Si registra, anche per questo strumento, il medesimo favor verso le imprese del sud Italia circa la quota massima a fondo perduto. La circolare di riferimento è la n. 3/PNRR/394/2021.
  • Infine, il terzo è denominato “Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce)”. Stesso requisito del primo circa i soggetti beneficiari: PMI italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro delle imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi, e medesima natura di finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”. Il beneficio è destinato alla realizzazione di un progetto di investimento digitale per la creazione o miglioramento di una piattaforma e-commerce di proprietà (dedicata) o l’accesso a una piattaforma di terzi (market place) per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano. L’importo massimo finanziabile varia a seconda che si tratti di una piattaforma propria o di terzi, essendo rispettivamente pari a 300.000 euro e a 200.000 euro, ma non potrà essere comunque superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa. La durata del finanziamento è di 4 anni, di cui 1 di preammortamento. Anche in questo caso la quota massima a fondo perduto è pari al 40% per le PMI del Sud, e fino al 25% per le restanti piccole e medie imprese italiane. La circolare di dettaglio è la n. 2/PNRR/394/2021. A conti fatti, si tratta di un assist che le molte PMI votate all’export, colonna portante dell’economia italiana, non dovrebbero perdere.

Simest, Fondo 394/81 per l'internazionalizzazione delle PMI: chi può accedere

Possono fare richiesta di ammissione tutte le PMI, costituite in forma di società di capitali che abbiano:
• almeno 2 bilanci depositati;
• trovarsi in una delle due condizioni possibili o media fatturato estero negli ultimi due esercizi non inferiore al 20% del fatturato totale, o fatturato estero nell’ultimo esercizio non inferiore al 10% del fatturato totale.

Sono invece escluse le attività con i seguenti codici ATECO:

  • SEZIONE A – Agricoltura, Silvicoltura e Pesca tutte le attività;
  • SEZIONE C – Attività manifatturiere – esclusivamente le attività di cui alle seguenti classi 10.11 Produzione di carne non di volatili e dei prodotti della macellazione – attività dei mattatoi) e 10.12 (Produzione di carne di volatili e dei prodotti della macellazione – attività dei mattatoi).

Ogni impresa può presentare solo una domanda agevolativa in solo una dei 3 ambiti di intervento previsti dal Bando.

Simest, Fondo 394/81 per l'internazionalizzazione delle PMI: spese ammissibili

Le spese finanziabili sono:

  1. Spese per la Transizione Digitale (almeno il 50%)

1.1 integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali

1.2 realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale

1.3 investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali

1.4 consulenze in ambito digitale (i.e. digital manager)

1.5 disaster recovery e business continuity

1.6 blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali) 1.7 spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber[1]fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine).

  1. Spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione (non più del 50%)

2.1 spese per investimenti per la sostenibilità in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.)

2.2 spese per internazionalizzazione (es. investimenti per singole strutture commerciali in paesi esteri, consulenze per l’internazionalizzazione, spese promozionali e per eventi internazionali in Italia e all’estero ecc.)

2.3 spese per valutazioni/certificazioni ambientali inerenti il finanziamento, ivi incluso le eventuali spese per le verifiche di conformità agli Orientamenti tecnici della Commissione Europea (2021/ C 58/01) sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” (“Do no significant harm – DNSH) ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852. Le spese devono essere avviate non prima della data di presentazione. I pagamenti devono essere realizzati a partire dalla data di ricezione dell’esito della domanda ed entro 24 mesi dalla data di stipula. I pagamenti devono essere realizzati con un conto corrente dedicato esclusivo, indicando i riferimenti della fattura, il numero di CUP e dicitura “PNRR”.

 

Sono escluse le seguenti spese:

  • spese per attività connesse all’esportazione (quantitativi esportati, costituzione e gestione di una rete di distribuzione, spese correnti);
  • spese per consulenze finalizzate alla presentazione della richiesta di Intervento;
  • spese per immobilizzazioni immateriali e finanziarie;
  • spese relative ad attività correnti dell’Impresa Richiedente (quali a titolo esemplificativo le spese relative al personale interno, esponenti o soci);
  • spese oggetto di altra agevolazione pubblica (c.d. doppio finanziamento).

Simest, Fondo 394/81 per l'internazionalizzazione delle PMI: le agevolazioni

Dimensione massima del progetto: minore di €300.000,00 e il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. Qualora l’azienda abbia conseguito precedenti agevolazioni erogate da Simest a valere sul Fondo 394/81, alla data di delibera dell’agevolazione l’esposizione complessiva dell’Impresa Richiedente verso il Fondo (inclusa l’esposizione attesa con la concessione l’Intervento oggetto della Domanda) non dovrà essere superiore al 50% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci e approvati e depositati.

Quota di contributo a fondo perduto: fino a 25% (max €75.000 per il centro nord), fino a 40% (max € 120.000 per Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna).

Durata finanziamento: 6 anni (inclusi 2 di preammortamento).

Tasso di interesse finanziamento: 0,055% (determinato come 10% del Tasso di Riferimento UE per tutta la durata del finanziamento).

Caratteristiche del finanziamento concesso:

  • 1° tranche: pari al 50% dell’Intervento, a titolo di anticipo, entro 30 giorni dalla conclusione del processo di stipula del contratto con Simest;
  • 2° tranche: a saldo dell’importo delle Spese Ammissibili rendicontate e documentabili, nel limite massimo dell’Intervento deliberato;
  • Possibilità di richiedere l’esenzione dalle garanzie (regime de minimis).

Simest, Fondo 394/81 per l'internazionalizzazione delle PMI: garanzie richieste

Le erogazioni del finanziamento sono subordinate alla presentazione delle garanzie deliberate dal Comitato Agevolazioni, per un minimo del 20%, tra le seguenti:

  • fideiussione bancaria, conforme allo schema pubblicato sul sito internet di SIMEST
  • fideiussione assicurativa, conforme allo schema pubblicato sul sito internet di SIMEST
  • fideiussione di Intermediari Finanziari affidati da SIMEST conforme allo schema pubblicato sul sito internet di SIMEST
  • cash collateral costituito in pegno
  • eventuali altre garanzie previa delibera del Comitato

Simest, Fondo 394/81 per l'internazionalizzazione delle PMI: conclusioni

“Il segreto del successo nella vita è fare della tua vocazione il tuo divertimento.”

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