Il Piano Giovani 2021

Il Piano Giovani 2021 è stato presentato da 80 realtà giovanili italiane all’ex Presidente del Consiglio Conte ed in generale al Governo italiano con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di azioni concrete per il futuro dei giovani nel nostro paese. Il documento affronta 3 macro-obiettivi: Società Inclusiva, Cultura dell’Innovazione e Sostenibilità Ambientale, ispirate ai Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Ecco cosa troverai in questo articolo
Cos'è e cosa contiene il Piano Giovani 2021?
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un grande coinvolgimento di universitari e non solo che hanno cominciato ad unirsi e a creare proposte per affrontare la crisi generale a cui stiamo assistendo, dal punto di vista epidemiologico e sociale ma anche climatico. Tali realtà puntano ad una più forte comunicazione intergenerazionale ed hanno individuato 5 Battaglie per il Futuro che partono da un approccio umano-centrico per far emergere temi che ritengono “urgenti e imprescindibili” per creare un’Italia più moderna, internazionale e soprattutto sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Le 5 Battaglie per il Futuro sono:
- Avere a disposizione strumenti e competenze per raggiungere gli obiettivi professionali;
- Avere la possibilità di realizzarsi nella sfera privata, senza scendere a compromessi;
- Riconciliare le attività umane con la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali;
- Essere coinvolti sistematicamente nei processi decisionali delle Istituzioni;
- Vivere in un Paese che sia punto di riferimento internazionale, capace di attrarre talenti.
Vediamole adesso nel dettaglio:
BATTAGLIA 1: Avere a disposizione strumenti e competenze per raggiungere gli obiettivi professionali
I giovani sostengono che l’Italia non investe in modo efficace nel capitale umano: in Italia solo il 27,8% dei giovani tra i 30 e 34 anni che ha completato gli studi universitari nel 2018, contro il 40,7% della media UE . Sulla stessa scia l’Italia mostra un alto tasso di abbandono scolastico (14,5% nel 2018 contro una media europea del 10,6% ) e un alto tasso di non occupati. Secondo statistiche fornite dall’OECD nel 2019 la percentuale di NEET (neither in Employment or in Education or Training) in Italia per la fascia d’età dai 15 ai 29 anni è pari al 23,7%, il dato peggiore in Europa. Ciò che va migliorato in questo campo è la digitalizzazione della scuola e riqualificazione dei docenti, gli investimenti in dottorati di ricerca e carriera accademica, la regolamentazione di tirocini e praticantati.
BATTAGLIA 2: Realizzazione personale, senza compromessi
È necessario un equilibramento tra la sfera professionale e personale, in quanto i primi stanno prendendo il sopravvento sui secondi. Bisogna quindi riconoscere il diritto di ognuno alla propria valorizzazione e realizzazione anche a livello personale. Ciò deve passare necessariamente per un ripensamento delle dinamiche di genere, della genitorialità inclusiva, che impone alle donne di fare una scelta tra il diventare madri e l’avere successo lavorativo, e del concetto di abitare, che deve essere più accessibile a tutti, in un paese in cui il mercato immobiliare non è ad oggi congruente agli stipendi medi.
BATTAGLIA 3: Tutela e valorizzazione delle risorse naturali
Il tema più caldo è quello della sostenibilità ambientale. La transizione energetica è la priorità per la sopravvivenza della specie umana sul pianeta terra ed è dunque necessario fornire un contributo attivo nel perseguire le grandi sfide del secolo, ovvero cercare un equilibrio tra rispetto del pianeta e sviluppo umano e tecnologico e tra il progresso economico ed i bisogni umani. Nell’ultimo decennio, l’Italia ha fatto importanti passi verso quest’obiettivo: secondo il rapporto Asvis 2020 l’indice di circolarità della materia prima e la percentuale di riciclo dei rifiuti, con un valore di 49,8%, si avvicina molto all’obiettivo europeo per il 2020 (50%), mentre il consumo materiale interno per unità di PIL è diminuito del 27,5% rispetto al 2010. Nonostante ciò i miglioramenti non sono sufficienti e per combattere il cambiamento climatico è necessario un cambiamento nel modello economico. In particolare, le azioni da portare avanti riguardano: Smart Cities e Rinascimento Green.
BATTAGLIA 4: Coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali delle istituzioni
C’è un’esigenza impellente di inclusione dei giovani nel contesto politico, sia garantendo uno spazio di dialogo costante, sia fornendo formazione sul mondo della politica e più in generale della cittadinanza attiva. Una più diffusa cultura politica è necessaria a formare una classe dirigente del futuro più attenta all’impatto del singolo sull’intera comunità. Questo sarà possibile solo se i giovani verranno inclusi nelle scelte decisionali più importanti, rispettando l’articolo 4 della Costituzione Italiana “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. L’inclusione giovanile si pone oggi come unico argine a nazionalismi, alla lotta alle fake news e più in generale al “deficit democratico”. Tale obiettivo è raggiungibile tramite: educazione civica digitale e l’istituzione di un Mini public, ovvero un direttivo di 99 giovani tra i 16 ed i 35 anni di supporto al legislatore.
BATTAGLIA 5: L’Italia come punto di riferimento internazionale
Secondo studi del Global Attractiveness Index 2020 , l’Italia è al 18° posto su 144 economie in termini di attrattività, ma con un trend in peggioramento. Il Rapporto Annuale ISTAT 2019 conferma che il processo della “fuga dei cervelli” continua a crescere con costanza, facendo perdere al paese capitale umano e potenzialità di sviluppo. Questo fenomeno non colpisce tutti i paesi più in crisi dell’area mediterranea dell’Unione Europea, ma è tipicamente italiano: il nostro paese spende fondi consistenti nella formazione dei suoi giovani e poi li lascia andar via perché non gli garantisce un futuro lavorativo. Nell’Italia immaginata da questo rapporto, nessun giovane è obbligato a cambiare paese per la mancanza di opportunità e prospettive future, ma solo per sue inclinazioni personali. Vogliono invece che l’Italia sia un Paese attrattivo, capace di richiamare e trattenere tutti i giovani talenti italiani e di fare arrivare menti brillanti dall’estero, da cui trarre un beneficio per il progresso culturale, sociale, scientifico e tecnologico nel lungo periodo. Ciò sarebbe possibile sostenendo centri di ricerca di eccellenza e rendendo il sistema fiscale attrattivo per i giovani.
Conclusioni
Il Piano Giovani 2021 è stato consegnato il 17 settembre 2020 alle istituzioni e, sulla scia della Costituzione del 1946, è il risultato di mesi di confronto tra realtà diverse, portatrici di istanze, bisogni, interessi altrettanto diversi. Le 5 Battaglie per il Futuro propongono progetti e azioni concrete che vengono ritenute urgenti per uscire da questo stallo che il nostro paese, e più in generale il modello di sviluppo post industriale, stanno vivendo. L’obiettivo non è dividersi dalle istituzioni, ma anzi, creare fronte comune per risolvere problemi che riguardano tutti, nessuno escluso. La speranza è che tali istanze vengano ascoltate e vengano valutate le azioni proposte dal Piano Giovani. E chissà se chi farà questo tipo di considerazioni, non abbia già pensato ad agevolazioni ancora più vantaggiose per incentivare i giovani a fare impresa.
Livia Cocozza