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Ecco cosa troverai in questo articolo

Cos'è e a chi si rivolge il Bando Made in Italy

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha predisposto una serie di agevolazioni dirette a sostenere la promozione all’estero di marchi collettivi o di certificazione volontari italiani.

Possono richiedere l’agevolazione:

  • le associazioni rappresentative delle categorie produttive
  • i consorzi di tutela
  • altri organismi di tipo associativo o cooperativo

Il bando si riferisce nello specifico alla promozione all’estero di marchi collettivi e certificazioni a loro riconducibili. 

Come funziona il bando Made in Italy

L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto pari al 70% delle spese sostenute e non può superare in ogni caso 150 mila euro per anno, su una dotazione finanziaria complessiva di 2,5 milioni di euro.

Non c’è una scadenza prevista per la presentazione delle domande di agevolazione, si va quindi avanti fino ad esaurimento fondi.

Per quanto riguarda le iniziative finanziabili dal bando Made in Italy, sono ammissibili all’agevolazione le spese di:

  • Partecipazione a fiere e saloni internazionali;
  • Eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali;
  • Incontri bilaterali con associazioni estere;
  • Seminari in Italia con operatori esteri e all’estero;
  • Azioni di comunicazione sul mercato estero, anche attraverso GDO e canali online;
  • Creazione di comunità virtuali a supporto del marchio.

Le iniziative citate possono svolgersi anche in modalità online ovvero sotto forma di:

  • Fiere digitali;
  • Webinar,
  • Incontri su piattaforme web e con ogni mezzo via internet. 
Made in Italy

Spese ammissibili al bando Made in Italy

L’importo dell’agevolazione, come anticipato, è pari al 70% delle spese sostenute, con tetto massimo di 150mila euro. Quanto invece alle singole voci di spesa ammesse all’agevolazione, si riferiscono ai seguenti investimenti:quote di partecipazione, affitto e allestimento di stand presso fiere e saloni internazionali in Italia e all’estero. Il soggetto beneficiario che partecipa alla manifestazione fieristica con più di uno stand deve dichiararlo e spiegarne le motivazioni;

  • spese per organizzazione dei webinar e partecipazione a fiere digitali e online;
  • affitto e allestimento di spazi espositivi temporanei;
  • interpretariato, traduzione, noleggio di attrezzature e strumentazioni;
  • brochure, siti internet multilingue, cataloghi, materiale informativo, spot televisivi/radiofonici, pubblicità e promozione su siti web, punti di distribuzione o su riviste internazionali inerenti il marchio. Sono inclusi i costi per testimonial e influencer;
  • spese per azioni dimostrative delle produzioni in occasione delle iniziative previste nel progetto;
  • affitto sale per attività di formazione, incontri bilaterali e/o seminari.

I termini e le modalità per la presentazione delle domande per richiedere il contributo saranno definiti prossimamente con un provvedimento ministeriale.

Le modalità di presentazione della domanda saranno definite con provvedimento applicativo del direttore generale per la tutela della proprietà industriale a seguito del nuovo regolamento in corrispondenza con l’Ufficio italiano brevetti e marchi.

Gli effetti del suddetto bando avranno vari benefici sia interni che esterni al paese, daranno maggior vigore alla presenza del marchio italiano sul piano internazionale e permetteranno una maggiore raggiungibilità e tracciabilità del Made in Italy, con il benestare delle imprese che da anni operano in maniera impeccabile in questo settore.

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