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PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

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Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare alla commissione europea come il nostro paese intende investire i fondi che arriveranno nell’ambito del programma Next generation Eu.

La pandemia di Covid-19 ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9%, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2%.

L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU). È un programma di portata e ambizione inedite, che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori; e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

Il NGEU segna un cambiamento epocale per l’UE. La quantità di risorse messe in campo per rilanciare la crescita, gli investimenti e le riforme ammonta a 750 miliardi di euro, dei quali oltre la metà, 390 miliardi, è costituita da sovvenzioni. Le risorse destinate al Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), la componente più rilevante del programma, sono reperite attraverso l’emissione di titoli obbligazionari dell’UE, facendo leva sull’innalzamento del tetto alle Risorse Proprie. Queste emissioni si uniscono a quelle già in corso da settembre 2020 per finanziare il programma di “sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza” (Support to Mitigate Unemployment Risks in an Emergency – SURE).

Per l’Italia il NGEU rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme. L’Italia deve modernizzare la sua pubblica amministrazione, rafforzare il suo sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze. Il NGEU può essere l’occasione per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni.

Il dispositivo RRF richiede agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo Piano, che si articola in sei Missioni e 16 Componenti, beneficia della stretta interlocuzione avvenuta in questi mesi con il Parlamento e con la Commissione Europea, sulla base del Regolamento RRF.

Il Governo stima che gli investimenti previsti nel Piano avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche. Nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto all’andamento tendenziale. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Gli investimenti previsti nel Piano porteranno inoltre a miglioramenti marcati negli indicatori che misurano i divari regionali, l’occupazione femminile e l’occupazione giovanile. Il programma di riforme potrà ulteriormente accrescere questi impatti.

L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).

Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. L’Italia intende inoltre utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, che per il nostro Paese è stimata in 122,6 miliardi.

Il principio Do No Significant Harm (DNSH) prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: questo principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF. Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.

Il fondo REACT-EU destina risorse aggiuntive per la politica di coesione 2014-2020 indirizzate ai Paesi più colpiti dalla pandemia e assegna al nostro Paese la quota più alta (13,5 miliardi su 47, 5 miliardi complessivi) di cui quasi 8 miliardi e mezzo sono rivolti al Mezzogiorno.

Per finanziare tutti gli investimenti necessari alla strategia del PNRR, l’Italia ha integrato il Piano con ulteriori risorse nazionali tramite un Fondo Nazionale Complementare per un importo complessivo pari a 30,6 mld di euro per gli anni dal 2021 al 2026 (di cui al decreto-legge n. 59 del 6 maggio 2021). Il Piano Nazionale Complementare (PNC) ha modalità analoghe al PNRR in quanto sono individuati per ciascun intervento o programma gli obiettivi iniziali, intermedi e finali, determinati in relazione al cronoprogramma finanziario e coerenti con gli impegni assunti nel PNRR. Si estendono al PNC le misure e le procedure di accelerazione e semplificazione del Piano.

Lo sforzo di rilancio dell’Italia delineato dal PNRR si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: 

  • digitalizzazione e innovazione:  la digitalizzazione e l’innovazione di processi, prodotti e servizi rappresentano un fattore determinante
    della trasformazione del Paese e devono caratterizzare ogni politica di riforma del Piano. L’Italia ha accumulato un considerevole ritardo in questo campo, sia nelle competenze dei cittadini, sia nell’adozione delle tecnologie digitali nel sistema produttivo e nei servizi pubblici. Recuperare questo deficit e promuovere gli investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali, è essenziale per migliorare la competitività italiana ed europea; favorire l’emergere di strategie di diversificazione della produzione; e migliorare l’adattabilità ai cambiamenti dei mercati. 
  • transizione ecologica: come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU e dai nuovi obiettivi europei per il 2030, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo. Intervenire per ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare il dissesto del territorio, minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente è necessario per migliorare la qualità della vita e la sicurezza ambientale, oltre che per lasciare un Paese più verde e una economia più sostenibile alle generazioni future. Anche la transizione ecologica può costituire un importante fattore per accrescere la competitività del nostro sistema produttivo, incentivare l’avvio di attività imprenditoriali nuove e ad alto valore aggiunto e favorire la creazione di occupazione stabile;
  • inclusione sociale: garantire una piena inclusione sociale è fondamentale per migliorare la coesione territoriale, aiutare la crescita dell’economia e superare diseguaglianze profonde spesso accentuate dalla pandemia. Le tre priorità principali sono la parità di genere, la protezione e la valorizzazione dei giovani e il superamento dei divari territoriali. L’empowerment femminile e il contrasto alle discriminazioni di genere, l’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno non sono univocamente affidati a singoli interventi, ma perseguiti quali obiettivi trasversali in tutte le componenti del PNRR.

Ecco cosa troverai in questo articolo

PNRR - Missioni

Il PNRR si articola in 6 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del Next Generation EU. Le Missioni si articolano in Componenti, aree di intervento che affrontano sfide specifiche, composte a loro volta da Investimenti e Riforme.

Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo: una rivoluzione digitale che modernizza tutto il Paese per avere: una Pubblica Amministrazione più semplice, un settore produttivo più competitivo e maggiori investimenti in turismo e cultura. Il totale destinato alla Missione è 40,29 miliardi di euro, pari al 21,05% dell’importo totale del PNRR. Sono previsti, inoltre, anche 8,74 miliardi di euro del Piano Complementare. Si articola nei seguenti componenti:

  • digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: trasformare la Pubblica Amministrazione rendendola più semplice per cittadini e imprese riducendo i tempi e i costi e contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro;
  • banda ultra larga e connessioni veloci: Creare reti ultraveloci per la copertura di tutto il territorio nazionale, presso le amministrazioni pubbliche, scuole, strutture sanitarie e musei, per ridurre il divario digitale velocizzando la diffusione del 5G in tutta Italia;
  • incentivi per la transizione digitale del settore privato: Promuovere la transizione digitale e l’adozione di tecnologie innovative e di competenze digitali nel settore privato, incentivando il Made in Italy e lo sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese italiane sui mercati internazionali;
  • rilancio di turismo e cultura con un approccio digitale e sostenibile: Valorizzare i luoghi storici e culturali migliorandone sicurezza e accessibilità, in particolare per le aree rurali e periferiche. Con il piano Turismo 4.0 favorire il rilancio del turismo e dei settori della cultura tramite un approccio digitale e sostenibile, rinnovando l’offerta delle strutture turistico-ricettive;
  • tecnologie satellitari ed economia spaziale: Potenziare i sistemi di osservazione della terra per monitorare lo spazio extra-atmosferico e rafforzare le competenze nazionali nella Space Economy;

Rivoluzione verde e transizione ecologica: un profondo cambiamento per realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese favorendo l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e un’agricoltura più sostenibile. Il totale destinato alla Missione è 59,46 miliardi di euro, pari a 31,05% dell’importo totale del PNRR. Sono previsti, inoltre, anche 9,16 miliardi del Fondo Complementare. Si articola nei seguenti componenti:

  • economia circolare e gestione dei rifiuti: potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo dei materiali per migliorare l’economia circolare e la gestione dei rifiuti in tutto il Paese;
  • fonti di energia rinnovabile e sviluppo di soluzioni basate sull’idrogeno: semplificare le procedure di autorizzazione delle energie rinnovabili, incrementandone la presenza nel Paese, includendo l’avvio di soluzioni basate sull’idrogeno per la ricerca di frontiera, la produzione e l’utilizzo in industria e trasporti;
  • miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture idriche: Rafforzare gli investimenti in smart grid per il potenziamento di capacità, affidabilità, sicurezza della rete elettrica. Ridurre le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua;
  • incentivi per l’efficienza energetica degli edifici: migliorare la qualità del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale riducendo le emissioni, anche attraverso la ristrutturazione di edifici pubblici;
  • investimenti per contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico: mettere in sicurezza le aree più a rischio frane o allagamenti e valorizzare il territorio, attraverso interventi di riqualificazione, monitoraggio e prevenzione. 

Infrastrutture per una mobilità sostenibile: un profondo cambiamento nell’offerta di trasporto per creare entro 5 anni strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni e sostenibili in tutto il Paese. Il totale destinato alla Missione è 25,40 miliardi di euro, pari a 13,26% dell’importo totale del PNRR. Sono previsti, inoltre, 6,06 miliardi del Piano Complementare. Si articola nei seguenti componenti:

  • alta velocità ferroviaria Nord e Sud Italia: per realizzare una rete ferroviaria moderna e accessibile e per migliorare la mobilità dei cittadini e delle merci. Gli interventi principali riguardano l’Alta Velocità sulle tratte Salerno-Reggio Calabria, Napoli-Bari, Palermo-Catania e il prolungamento dell’Alta Velocità Torino-Venezia fino a Padova;
  • trasporto ferroviario: per riqualificare e ammodernare le infrastrutture ferroviarie esistenti. Gli interventi principali riguardano il miglioramento delle stazioni e dei mezzi, nonché il potenziamento di linee regionali, nodi metropolitani e collegamenti su tutto il territorio nazionale.

Istruzione e ricerca: un nuovo sistema educativo più forte, con al centro i giovani, per garantire loro il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro. Il totale destinato alla Missione è 30,88 miliardi di euro, pari a 16,12% dell’importo totale del PNRR. Sono previsti, inoltre, anche 1 miliardo del Piano Complementare. Si articola nei seguenti componenti:

  • asilo nido e scuole: costruire, riqualificare e mettere in sicurezza gli asili e le scuole per migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia;
  • scuola 4.0: per costruire scuole moderne, cablate e orientate all’innovazione, dotate di reti ultraveloci, aule e laboratori di nuova concezione;
  • formazione degli insegnanti e orientamento all’università: migliorare la formazione del personale, in particolare per le competenze STEM, valorizzando il ruolo delle università e rilanciando gli istituti di formazione professionale;
  • dalla ricerca all’impresa: supportare i ricercatori nello sviluppo delle competenze, in particolare nel campo delle tecnologie digitali e della transizione ecologica.

Inclusione e coesione: un nuovo futuro per tutti i cittadini da costruire attraverso l’innovazione del mercato del lavoro, facilitando la partecipazione, migliorando la formazione e le politiche attive, eliminando le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali, sostenendo l’imprenditorialità femminile. Il totale destinato alla Missione è 19,85 miliardi di euro, pari a 10,34% dell’importo totale del PNRR. Sono previsti, anche, 2,77 miliardi del Piano Complementare. Si articola nei seguenti componenti:

  • mercato del lavoro: valorizzare il mercato del lavoro e la formazione professionale aumentando il tasso di occupazione, portando avanti politiche attive del lavoro e rafforzando i centri per l’impiego;
  • imprenditoria femminile: aumentare il livello di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. Gli obiettivi principali riguardano il sostegno alle imprese a conduzione femminile, favorendo al contempo un cambiamento culturale;
  • rigenerazione urbana e servizi sociali per la disabilità: Investire per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale riqualificando le aree pubbliche e promuovendo attività culturali e sportive. Una specifica linea di intervento supporta persone con disabilità o non autosufficienti.

Salute: un efficace miglioramento del Sistema Sanitario Nazionale per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca. Il totale destinato alla Missione è 15,63 miliardi di euro, pari a 8,16% dell’importo totale del PNRR. Sono previsti, anche, 2,89 miliardi del Piano Complementare. Si articola nei seguenti componenti:

  • infrastrutture: migliorare le infrastrutture ospedaliere, adeguandole contro gli eventi sismici; rendere l’assistenza di prossimità più diffusa su tutto il territorio per garantire cure primarie e intermedie, soprattutto alle categorie più fragili;
  • aggiornamento tecnologico e digitale: rinnovare i sistemi digitali, rafforzare gli strumenti di raccolta, elaborazione e analisi dei dati per garantire la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) ed erogare Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in tutto il Paese.

PNRR - Riforme

Le linee di intervento del PNRR sono accompagnate da una strategia di riforme che vogliono potenziare equità, efficienza e competitività del Paese.

Le riforme sono parte integrante del Piano perché fondamentali per l’attuazione degli interventi. 

Per il PNRR sono previste 63 riforme, inserite in tre tipologie di riforme:

Riforme orizzontali, le riforme orizzontali sono trasversali a tutte le Missioni del Piano, migliorano l’equità, l’efficienza, la competitività e il clima economico del Paese:

  • Riforma della Pubblica Amministrazione: sviluppare la capacità amministrativa a livello centrale e locale con il rafforzamento dei processi di selezione, formazione, promozione, mobilità dei dipendenti pubblici, lo snellimento della burocrazia, la digitalizzazione delle procedure amministrative.  La riforma vuole snellire e semplificare norme e procedure per adeguarle alle esigenze dei cittadini e delle imprese, per un’amministrazione moderna ed efficiente. La riforma mira inoltre a garantire il ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e a riformare le carriere a partire da una pianificazione strategica dei fabbisogni delle varie amministrazioni;
  • Riforma della Giustizia: misure volte a rendere il sistema giudiziario più efficiente riducendo la durata dei procedimenti e avvicinando l’Italia alla media dell’UE.  La digitalizzazione del sistema giudiziario è poi un fattore importante anche per la transizione digitale.

Riforme abilitanti, sono interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e a migliorare la competitività:

  • promozione della concorrenza: la tutela e la promozione della concorrenza sono principi cardine dell’Unione Europea, essenziali per favorire l’efficienza e la crescita economica degli Stati membri;
  • semplificazione e razionalizzazione della legislazione: la semplificazione della legislazione è un intervento riformatore trasversale a tutte e Missioni del PNRR che agisce sull’eccesso di leggi e sulla loro scarsa chiarezza, semplificando la normativa e digitalizzando la PA.

Riforme settoriali accompagnano gli investimenti delle singole Missioni, sono innovazioni normative per introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti, come ad esempio: adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico; alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti; riforma del sistema di reclutamento dei docenti; riforma delle classi di laurea; politiche attive del lavoro e formazione; supporto alla trasformazione della PA locale.

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PNRR - Investimenti

Gli investimenti previsti dal PNRR hanno l’obiettivo di rilanciare la produttività del Paese e la crescita dell’economia italiana, per renderla più digitale, dinamica, sostenibile e inclusiva. Ogni missione prevede una serie di investimenti, relativi ai vari componenti che la compongono, infatti il PNRR prevede 151 investimenti. Dunque non sarà possibile approfondire ogni investimento ma saranno citati soltanto, al fine di dare un quadro generale più completo possibile.

Missione Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo:

  • Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A.: Task Force digitalizzazione, monitoraggio e performance; Servizi digitali e cittadinanza digitale; Rafforzamento dell’Ufficio del processo per la Giustizia amministrativa; Portale unico del reclutamento; Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del Processo e superare le disparità tra tribunali; Infrastrutture digitali; Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali; Dati e interoperabilità; Cybersecurity; Competenze: Competenze e capacità amministrativa; Competenze digitali di base; Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud;
  • Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo:  Innovazione e tecnologia della Microelettronica; Investimento Sistema della Proprietà Industriale; Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione; Reti ultraveloci – Banda ultralarga e 5G; Tecnologie satellitari ed economia spaziale; Transizione 4.0;
  • Turismo e Cultura 4.0: Attrattività dei borghi; Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde; Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici; Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche; Hub del Turismo Digitale; Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei; Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici; Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura; Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto (FEC) e siti di restauro per le opere d’arte (Recovery Art); Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale; Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà); Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale.

Rivoluzione verde e transizione ecologica:

  • Economia circolare e agricoltura sostenibile: non previsti investimenti per questa area;
  • Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile: Bus elettrici – Filiera industriale; Idrogeno; Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica; Interventi su resilienza climatica reti; Produzione in aree industriali dismesse; Promozione impianti innovativi (incluso off-shore); Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo; Rafforzamento mobilità ciclistica; Rafforzamento smart grid; Ricerca e sviluppo sull’idrogeno;Rinnovabili e batterie; Rinnovo flotte – Navi sostenibili; Rinnovo flotte bus e treni verdi; Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario; Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale; Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica; Sviluppo agro-voltaico; Sviluppo biometano; Sviluppo trasporto rapido di massa; Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate;
  • Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici; Efficientamento degli edifici giudiziari; Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica; Promozione di un teleriscaldamento efficiente; Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica;
  • Tutela del territorio e della risorsa idrica: Bonifica dei siti orfani; Digitalizzazione dei parchi nazionali; Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni; Investimenti in fognatura e depurazione; Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico; Investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche; Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico; Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione; Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti;Rinaturazione dell’area del Po; Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini; Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano.

Inclusione e coesione:

  • Politiche per il lavoro: Creazione di imprese femminili; Potenziamento dei Centri per l’impiego; Servizio civile universale; Sistema di certificazione della parità di genere; Sistema duale;
  • Infrastrutture sociali, famiglia, comunità e terzo settore: Costruzione e miglioramento dei padiglioni e degli spazi dei penitenziari per adulti e minori; Housing Temporaneo e Stazioni di posta; Percorsi di autonomia per persone con disabilità; Piani urbani integrati; Piani Urbani Integrati – Fondo di fondi della BEI; Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura; Progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; Programma Innovativo della qualità dell’abitare; Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione; Sport e inclusione sociale;
  • Interventi speciali per la coesione territoriale:Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati; Interventi infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (o ZES); Interventi per le aree del terremoto 2009 e 2016; Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore; Strategia Nazionale Aree Interne – Miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade; Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.

Istruzione e ricerca:

  • Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nidi all’università: Borse di studio per l’accesso all’università; Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico; Didattica e competenze universitarie avanzate; Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale; Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN); Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado; Nuove competenze e nuovi linguaggi;Orientamento attivo nella transizione scuola-università;Piano asili nido;Piano di estensione del tempo pieno e mense;Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica; Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola; Scuola 4.0: scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori; Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria;
  • Dalla ricerca all’impresa: Accordi per l’innovazione; Creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S”; Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori; Finanziamento di start-up; Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione; Iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ​​ambito sanitario e assistenziale; Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese; IPCEI; Partenariati – Horizon Europe; Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base; Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali” di R&S su alcune Key enabling technologies; Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria.

Infrastrutture per una mobilità sostenibile:

  • Investimenti sulla rete ferroviaria: Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci; Connessioni diagonali;Linee ferroviarie ad alta velocità;Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud;Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave;Potenziamento delle linee regionali;Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud;Rinnovo del materiale rotabile;Strade sicure – Implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (A24-A25);Strade sicure – Implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (ANAS);Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS);
  • Intermodalità e logistica integrata: Aumento selettivo della capacità portuale; Digitalizzazione della catena logistica; Efficientamento energetico;Elettrificazione delle banchine (Cold Ironing);Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali; Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti (Green Ports);Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici;Ultimo/Penultimo miglio ferroviario stradale.

Salute:

  • Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: Casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina;Case della comunità e presa in carico della persona;Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità);Salute, ambiente, biodiversità e clima;
  • Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: Ammodernamento tecnologico degli ospedali; Ecosistema innovativo della salute; Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione; Sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario;Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN; Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile.

 

PNRR - considerazioni/conclusioni

Avere una conoscenza del PNRR, in questo momento storico, risulta essere fondamentale. Conoscere la direzione degli investimenti permetterà ad ogni persona interessata di poter pianificare e quindi realizzare un proprio sogno.

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