Decidere quando avviare un’attività imprenditoriale e mettersi in proprio, può essere una scelta complessa e che nella maggior parte dei casi porta all’immobilismo.

In molti mi fanno questa domanda e la risposta è alquanto ardua. Proviamo per cui, a fare delle riflessioni, cercando di arrivare con la logica ad una possibile conclusione.

a) NEI MOMENTI DI MAGGIORE DOMANDA? 📈

“La maggior parte delle persone ragiona in modo intuitivo”. Quando le cose vanno bene, l’economia è florida e c’è molto scambio risulta naturale pensare di sfruttare “l’onda positiva” dell’economia creando nuove imprese.
Pare ovvio, ma è davvero tutto oro quello che luccica?
A pensarci bene, quando la percezione di benessere arriva a una così ampia generalità di pubblico è probabile che quello sia invece il segnale dell’inizio del momento dell’inversione del trend.
Come nel mercato azionario quando il titolo sale e tutti iniziano a comprare, pensando di aver “scovato l’affare” ignari che invece l’affare lo sta facendo chi a loro sta vendendo in quel momento, così accade anche nel timing per l’avvio di nuove startup.

b) NEI MOMENTI DI RECESSIONE? 👎

La logica anche in questi casi può giocare brutti scherzi. Infatti, nei momenti di crisi, la cosa migliore da fare è stare immobili, o almeno l’istinto ci consiglia questo.
Come dargli torto a questo bias cognitivo primordiale che protende alla nostra salvaguardia patrimoniale.
Ma in realtà è davvero questo che sarebbe giusto fare, seguire l’istinto? A ben pensare, non è l’istinto che ci ha fatto evolvere, ma la razionalità del ragionamento. Un’attività questa che necessità di risorse energetiche e sforzo ma che ha fatto tutta la differenza a livello di specie vivente.

APPARE TUTTO PIU’ LOGICO 😎

Se i trader in borsa guadagnano quando tutti comprano, se nel settore immobiliare il profitto si realizza quando si compra non quando si vende, anche l’avvio di startup, dovrebbe avvenire in un momento diverso da quello che mostra un trend positivo dell’economia.

L’approccio degli imprenditori più virtuosi è quindi contro intuitivo!
Lo dimostrano tutte le più grandi aziende nate spesso in corrispondenza delle più importanti crisi e questo per diversi motivi:
– l’apertura di nuovi mercati
– il varco creato in diversi settori a seguito delle chiusura di aziende dello stesso settore
– le numerose agevolazioni messe in campo dalle istituzioni (finanziarie e fiscali)
– le nuove opportunità di networking (collaborazioni e condivisioni di esperienze e conoscenze)
– maggiore attenzione ad evitare improvvisazione

Avviare attività nei momenti di crisi spesso vuol dire quindi, approfittare di un momento di sfiducia generale per strutturare una proposta d’impresa che, sfruttando la ciclicità dell’economia, troverà pronto l’imprenditore a intercettare tutto il profitto che riuscirà a generare all’avvio del nuovo trend positivo e prima che, la massa irrompa nel settore abbattendone la marginalità.

Il periodo di ottimi profitti può durare anche diversi anni facendo registrare interessanti profitti all’azienda.

Dopo momenti di forte incertezza, ci sono diversi studi che dimostrano la propensione all’avvio di attività in partnership con il sistema franchising.
E’ successo dopo tutte le crisi e anche nell’ultima del 2013, le insegne in franchising hanno registrato un +12%, realizzando risultati d’esercizio sempre caratterizzati dal segno positivo.
Se stai pensando di aprire un’attività nel settore ludico, questo può essere un buon momento!

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