Ecco cosa cosa succederà dall’8 dicembre.

È della scorsa settimana la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto “Resto al Sud”, che rende accessibile la piattaforma di presentazione delle domande a persone fino a 46 anni di età.

Fino a sabato scorso infatti, l’accesso restava consentito esclusivamente agli under 36, escludendo moltissime idee e progetti per l’apertura di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno.

Di resto al Sud avevamo già parlato in qualche post precedente, e avevamo già accennato anche alle modifiche al decreto: è trascorso un po’ di tempo da allora, ma sono finalmente effettive.

Per un riepilogo veloce sull’argomento, puoi guardare il video che aveva postato prima delle modifiche al decreto  ->

Cosa cambia con la pubblicazione del decreto “Resto al Sud” in Gazzetta

Facile: tutti coloro con un’età compresa fra i 36 e i 46 anni, fino a ieri automaticamente esclusi dalla piattaforma stessa di presentazione della domanda, ora possono procedere senza intoppi con l’operazione di inserimento.

Non solo: sono adesso inclusi anche i liberi professionisti, oltre che imprese individuali, società e futuri imprenditori. 

Chi può beneficiare ora di “Resto al Sud”

Allo stato attuale, con la pubblicazione del decreto e l’adeguamento della piattaforma, possono beneficiare del contributo “Resto al Sud”:

Nuovi imprenditori, di età compresa tra i 18 e i 46 anni di età, che risultino residenti o non residenti in Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e che abbiano costituito (o intendano costituire):

– Impresa individuale;

– Società, incluse le società cooperative che abbiano sede nelle regioni sopra citate;

– Liberi professionisti, titolari di una partita iva individuale.

Le parole del Ministro Provenzano

È una misura che ha funzionato” ha dichiarato sulla sua pagina Facebook ufficiale il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, “ha sostenuto l’avvio di oltre 4.000 attività, e per dare un’iniezione nuova di fiducia al Sud è stata estesa sia dal punto di vista anagrafico che di quello delle attività, aprendo ai professionisti

Porte aperte dunque alle centinaia e centinaia di progetti rimasti in cantiere nei mesi scorsi, per garantire ad un numero sempre crescente di persone la libertà di “restare” e mettersi in gioco.

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