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Voucher Innovation Manager: incentivi all’innovazione con fondo perduto del 50%

Voucher Innovation Manager

Il nuovo Voucher Innovation Manager aiuterà le aziende ad innovarsi grazie ad incentivi con fondo perduto del 50%

Ecco cosa troverai in questo articolo

Cos’è, chi lo promuove, qual è l’obiettivo

Il “Voucher Innovation Manager” è un contributo a fondo perduto del Ministero dello Sviluppo Economico MISE, per sostenere le imprese italiane nell’evoluzione tecnologica dei processi che riguardano la Produzione e la Vendita.

Possono accedere a tale fondo Piccole e Medie Imprese, definite secondo la raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6/5/2003 che risultano essere beneficiate dell’intervento e dalle prestazioni dell’Innovation Manager.

Cosa finanzia

L’incentivo deve essere utilizzato per coprire i costi della consulenza specialistica fornita da un manager dell’innovazione, il quale deve essere:

  • qualificato, ovvero iscritto all’Albo degli Innovation Manager;
  • indipendente, nel senso che deve essere esterno all’azienda che ne usufruisce;
  • temporaneo, cioè inserito nel team di lavoro con un contratto temporaneo di massimo nove mesi.

Esistono due tipi di Innovation Manager, a seconda delle loro competenze:

1. L’innovation Manager di tipo 1 è esperto del ciclo produttivo ed il suo obiettivo è l’Aumento della Produzione:

Il suo lavoro è quello di rendere la produzione più efficiente grazie ad un abbattimento degli sprechi, in risorse e in tempo. L’innovation manager individua le tecnologie mirate allo sviluppo del prodotto e forma lo staff, che imparerà a sua volta ad utilizzarle. Si occupa anche della sicurezza dei software.

In particolare, le spese che l’Innovation Manager di Tipo 1 sceglierà di fare, potranno riguardare:

  • big data e analisi dei dati, quindi della raccolta e studio di grandi quantità di dati per aiutare a prendere decisioni sulla produzione;
  • cloud, fog e quantum computing, sistemi informatici per gestire ed elaborare diverse centinaia di Gigabyte di dati ogni giorno;
  • cyber security, per proteggere i sistemi da intrusioni informatiche e furto di dati, progetti e informazioni riservate;
  • integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR), la rivoluzione produttiva dettata da nuove tecnologie digitali, nuovi materiali e nuovi processi;
  • simulazione e sistemi cyber fisici, cioè sistemi informatici che interagiscono fisicamente con il mondo reale come domotica, robot cooperanti, telecomunicazioni, automobilismo e fabbriche intelligenti.
  • prototipazione rapida, per diminuire costi e tempi di realizzazione dei prototipi di nuovi prodotti;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  • robotica avanzata e collaborativa, robot sempre più diffusi sulle linee per alleviare la fatica, ridurre le ore di lavoro e i tempi di esecuzione degli operatori.
  • interfaccia uomo-macchina, la tecnologia che consente all’uomo di operare e interagire con le macchine;
  • manifattura additiva e stampa tridimensionale, per realizzare preserie di produzione e di controllo, campionature e prodotti finiti in piccole quantità;
  • internet delle cose e delle macchine, che permette di controllare da remoto dispositivi e apparecchiature.

2. L’Innovation Manager di tipo 2 è competente in organizzazione e marketing digitale ed il suo obiettivo è Aumentare Vendite e Fatturato

L’innovation manager di tipo 2 cura la digitalizzazione ed innovazione del reparto commerciale dell’azienda e si occupa di: incrementare il fatturato generato nel tempo da ogni singolo cliente acquisito, organizzare vendite e venditori, creare una strategia di marketing e comunicazione per attirare nuovi clienti in maniera continua e costante, aumentare i margini e i profitti per ogni prodotto venduto, sondare ed entrare in nuovi mercati che non hai mai considerato prima, lanciare nel migliore dei modi nuove varietà di prodotti, consolidare i brand dell’azienda e dei prodotti sui mercati, ridurre gli sprechi usufruendo delle tecnologie digitali.

In particolare, le spese che l’Innovation Manager di Tipo 2 sceglierà di fare, potranno riguardare

  • integrazione, automazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • programmi di digital marketing, utili ad aumentare le vendite;
  • processi per la valorizzazione di marchi e segni distintivi e lo sviluppo commerciale di mercati nuovi o esistenti;
  • programmi di open innovation, cioè il modello di innovazione per cui le aziende possono ricorrere a risorse e capitali provenienti dall’esterno (startup, università, fornitori…)

In tutti i casi, i voucher sono pensati per coprire diverse tipologie di spesa, per consulenze dedicate a:

  • orientare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali;
  • processi organizzativi;
  • l’accesso ai mercati finanziari;
  • l’accesso ai mercati dei capitali.

Quanto finanzia

Per le Piccole Imprese (PMI) è previsto un voucher annuale di 40.000 euro per 2019 e 2020 (periodo d’imposta) rimborsabile a fondo perduto sino al 50% dei costi sostenuti per acquisire prestazioni consulenziali specialistiche e funzionali alla messa in atto dei processi di trasformazione tecnologica e digital. Il voucher può coprire anche i progetti di adeguamento degli asset gestionali ed organizzativi dell’impresa e gli interventi per l’ingresso in mercati finanziari e di capitali.

Il voucher raddoppia a 80.000 euro se richiesto da una rete di imprese, ovvero se prevede l’introduzione in azienda di tecnologie afferenti al Piano nazionale “Industria 4.0“. L’incentivo è cumulabile con altri incentivi diversi dagli aiuti di Stato.

In sintesi, il contributo viene concesso secondo modalità e percentuali differenti a seconda della dimensione dell’impresa:

  • in misura pari al 50 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro nei confronti delle micro e piccole imprese
  • in misura pari al 30 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro nei confronti delle medie imprese
  • in misura pari al 50 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo complessivo di 80.000 euro se nel progetto presentato si prevede l’introduzione in azienda di tecnologie afferenti al Piano nazionale “Industria 4.0“. In questo caso il contributo è riconosciuto alla rete.

Come partecipare e richiedere il fondo perduto

Attendiamo a breve i decreti attuativi da parte del MISE, che confermeranno o correggeranno il metodo di presentazione, gestione ed erogazione del Voucher, rispetto al precedente bando.

Ci sono però delle importanti novità riguardo la dotazione finanziaria totale per il bando Innovation Manager: nel 2019 il contributo medio per impresa è risultato pari a oltre 26.000 euro (investimento medio per impresa pari a quasi 57.000 euro). L’incremento della dotazione per il bando 2021 di 50 milioni di euro potrà comportare il soddisfacimento di quasi 1.900 domande in più rispetto alle circa 950 domande ammissibili con lo stanziamento già disponibile.

La procedura prevederà l’ammissione delle domande alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e il finanziamento con modalità a sportello fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Conclusioni

Il contributo Innovation Manager promosso dal MISE è molto importante in un’ottica di innovazione e digitalizzazione del nostro paese. Tale bando finanzia le consulenze di un Innovation manager che può lavorare sull’aumento della produzione o sull’aumento di vendite e fatturato. Il bando finanzia solo consulenze e non tecnologie e attrezzature, ma ha la peculiarità di essere cumulabile e rende quindi possibile sfruttare altre agevolazioni e incentivi per comprare quanto necessario. Per l’anno 2021 ancora non sono aperte le richieste, ma potete rimanere aggiornati seguendo la nostra pagina.

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